Per noi di LibrinAria, la sfida è produrre ebook innovativi, sempre più innovativi! Per questo, andiamo alla ricerca di clienti che abbiano voglia di sperimentare ogni volta nuove soluzioni per rendere il prodotto ebook sempre più aderente alle loro esigenze.
Oppure di clienti convinti di avere in testa l’idea giusta per confezionare ebook che ancora non esistono e desiderino sperimentarla assieme a noi! Noi di LibrinAria siamo pronti alla sfida. Abbiamo voglia di rischiare, anche imprenditorialmente, per costruire nuovi prodotti innovativi assieme ai nostri clienti.
Per mettere un punto fermo sull’attualità, facciamo il punto sullo stato odierno della produzione di ebook.
Quando parliamo di ebook, parliamo sostanzialmente di un contenuto – un testo, delle immagini, dei grafici, della musica o delle voci – privo di contenitore. Quindi di un formato digitale “liquido” con le stesse caratteristiche e potenzialità di un “normale” sito web. Eppure gli ebook (in particolare nel formato ePub) sono nati avendo come riferimento la lettura cartacea. Cioè il media in cui, più di ogni altro, contenuto e contenitore sono divenuti a tal punto inscindibili da essere indicati con la medesima parola. “Libro” è il contenuto, ma “libro” è anche il contenitore. Questo tipo di approccio – mentale più che tecnologico – ha portato con sé tutta una serie di limitazioni.
Ora però, grazie alla versione 3 del formato ePub, l’IDPF (‘International Digital Publishing Forum’, l’organizzazione internazionale che definisce gli standard di produzione per gli ebook) ha creato le basi per realizzare prodotti altamente interattivi e multimediali. Ebook innovativi che espandono le potenzialità di tutto ciò che è lettura digitale. Purtroppo, l’adozione del formato ePub3 da parte di chi realizza ebook – gli editori, in primo luogo – non è stata ampia come ci si poteva aspettare. Perché non è accaduto?
Perché l’industria editoriale tradizionale è troppo legata al binomio inscindibile “contenuto-contenitore” rappresentato dal libro di carta. Non può quindi che nutrire un comprensibile sospetto per gli ebook che, con la loro immaterialità, sembrano voler minare alla base la tradizionale catena editoriale. In altre parole, per l’editore è importante vendere il contenitore fisico – un libro fatto di pagine e di carta. Al contrario, noi lo acquistiamo per il suo contenuto immateriale, cioè le parole, i suoni e le immagini che racchiude.
La spiegazione della mancanza di investimenti dell’editoria tradizionale nell’innovazione digitale è quindi anche troppo ovvia.
La maggior parte degli editori considera l’ormai sorpassato formato ePub2 (che permette di creare e-book soltanto di testo e immagini) ancora più che sufficiente per soddisfare le necessità della maggior parte dei testi, che al massimo contengono qualche immagine. Di fatto gli editori finiscono così per sabotare, seppur forse inconsapevolmente, lo sviluppo e la diffusione stessa degli ebook! Si arriva infatti troppo spesso, complice la ricerca della massima economicità o allettati dal miraggio di un semplicistico self-made a soluzioni di impaginazione e gestione del testo talmente basilari da apparire inaccettabili a un occhio minimamente critico e all’assurdo per cui gli ebook si trasformano in versioni digitali peggiorate del testo su carta, con funzioni di ricerca e di indicizzazione appena accettabili.
In realtà i vantaggi dati dall’adozione del formato ePub3 non si limitano alla possibilità di multimedialità (audio, video), ma offrono anche un enorme miglioramento della qualità tipografica e nuove funzionalità per l’accessibilità, creando veri e propri ebook innovativi.
L’adozione generalizzata del formato ePub3, come del resto è accaduto in altri paesi, soprattutto orientali (ad esempio per le pubblicazioni scolastiche in Corea o i manga in Giappone) dove è diventato uno standard, porterebbe vantaggi a ogni settore editoriale. Soprattutto alcuni mercati specifici potrebbero trarre grandi benefici dalla multimedialità, dall’interattività e dalla gestione di formule matematiche e grafici complessi. Noi pensiamo alla manualistica, all’editoria professionale, ai testi dedicati alla didattica (come il nostro “Emozioni&Ospitalità”, una dispensa digitale ricca di contenuti multimediali uscita a corredo di un interessante workshop dedicato al turismo esperienziale ed extra-alberghiero, di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo) e all’universitario.
Per questo cerchiamo clienti che abbiano voglia di proporre e sperimentare, assieme a noi, nuovi modelli di pubblicazione digitale. Voi metteteci le idee, noi ci metteremo il know-how per realizzarle. Parliamone assieme!