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L’ebook è innovazione, non una brutta copia del libro di carta!

Manifesto all'ingresso del MIC per Cultura Impresa Festival a Faenza

Il libro digitale, come lo intendiamo adesso, è davvero qualcosa di innovativo o si limita a essere una brutta copia del buon vecchio libro cartaceo? E voi, come immaginate il libro del futuro? Risposte e riflessioni le abbiamo trovate in un articolo pubblicato sul blog dell’associazione culturale ViviAmo le Parole, dedicato a un incontro sul tema “cultura hi-tech”. L’incontro ha avuto luogo all’interno di Cultura Impresa Festival,  organizzato a Faenza da Cultura Popolare soc. coop. Noi abbiamo trovato l’articolo molto interessante e ve ne consigliamo vivamente la lettura!

“Quando la cultura incontra la tecnologia nasce innovazione”. Ma per l’ebook è davvero così?

Questo il titolo dell’articolo pubblicato sul blog di Viviamo le Parole. Quella che ci ha particolarmente colpito è stata la parte finale dell’articolo, in cui si cerca di trovare una motivazione alla crisi di crescita dell’ebook, che sembra faticare a trovare uno spazio di autonomia rispetto al fratello maggiore, vecchio ormai di più di cinque secoli, cioè il libro di carta. La chiave di lettura offerta dall’articolo ci trova sostanzialmente d’accordo. «L’errore di fondo,» vi si legge «che ha portato a un sostanziale disamore del lettore nei confronti dell’ebook, è a monte: cioè al fatto di ritenere che l’innovazione tecnologica (nell’editoria scolastica come in tutti gli altri campi editoriali) si possa e debba limitare a trasporre in digitale una copia del reale, in questo caso il libro cartaceo, con magari qualche contenuto aggiuntivo (audio, video, animazioni) appiccicato qua e là».

Poco avanti, si legge un’altra interessante riflessione. «L’ebook ha rappresentato, fino a ora, proprio questo: un’evoluzione tecnologica sostanzialmente neutra, in quanto in buona parte incompiuta, perché ha puntato su un unico aspetto dell’innovazione, il più facile da implementare ma anche il meno capace di rivoluzionare la vita degli utenti. L’ebook ha certamente reso i contenuti cartacei leggeri e quindi facili da trasportare (e, oltretutto, anche da offrire illegalmente duplicati al posto delle vecchie fotocopie, cosa che spaventa molto editori e librai), ma si è fermato a questo, lasciando inalterati contenuti e modalità di fruizione.

Da un certo punto di vista, sarebbe come se nell’evoluzione dal telefono fisso al cellulare ci si fosse accontentati, fermandosi alla trasportabilità. Lo smartphone avrebbe segnato così tanto il nostro modo di vivere se servisse solo per telefonare e poco altro? Oppure, altro esempio, quale sarebbe la diffusione del tablet se si limitasse a essere un visualizzatore portatile di foto, audio e filmati che però necessitano, per essere realizzati, degli stessi strumenti esterni di prima, quindi macchine fotografiche, telecamere e registratori?

Ed ecco anche facilmente spiegato il drastico calo nelle vendite degli e-reader [i lettori di ebook]: si tratta, in fondo, di dispositivi obsoleti, certo più leggeri da trasportare delle migliaia di libri cartacei che possono contenere, ma capaci di poco altro (spesso nemmeno di visualizzare immagini in modo soddisfacente) e quindi non in grado di rivoluzionare davvero vita e abitudini dei lettori. Molto meglio, dunque, leggere gli ebook sugli schermi di tablet e smartphone, che sono anche in grado di fare molto altro!

Voglio terminare la mia riflessione con una domanda lanciata a lettori e scrittori. Visto che, in definitiva, l’ebook del futuro, quello davvero capace di rivoluzionare il nostro rapporto con il libro cartaceo, non esiste ancora: voi come lo immaginate? Iniziate a pensarci, magari lo potremmo costruire assieme!»

Noi di LibrinAria accettiamo la sfida: vogliamo immaginare il libro del futuro e costruirlo assieme ai nostri clienti! Approfitta della nostra PROMO120 per iniziare la sperimentazione!