Certo, passare da ePub2 a ePub3 è davvero un gioco da ragazzi, a patto di avere la giusta professionalità per farlo, cosa che a noi di LibrinAria non manca. Eppure la maggior parte degli editori pubblica ancora ebook in formato ePub2. Le ragioni sono tante. Prima fra tutte la necessità di intervenire direttamente sul codice in quanto i programmi che, almeno sulla carta, dovrebbero consentire di impaginare un ebook in maniera semi-automatica, nella maggior parte dei casi non sono sufficienti per produrre un ebook minimamente soddisfacente. E per intervenire sul codice occorre la giusta professionalità.
Di conseguenza gli editori, a causa della mancanza di formazione e della paura di incompatibilità, spesso rimandano la migrazione al nuovo formato. A questo si aggiunge un pensiero comune ed errato, per cui molti di loro immaginano che utilizzare la specifica ePub3 abbia senso solo se gli e-ook includono contenuti multimediali (come audio o video) o interattivi. Cioè caratteristiche che la stragrande maggioranza degli editori non utilizza, in quanto molto lontana dalla loro mentalità ancora strettamente legata al prodotto cartaceo.
Eppure, in Francia, il passaggio al formato ePub3 per i nuovi ebook sta diventando realtà grazie al gruppo Hachette Livre.
La notizia l’abbiamo letta in un articolo uscito il 9 gennaio 2018 sul sito online del Giornale della Libreria a firma di Gregorio Pellegrino che vi invitiamo a leggere interamente. Si tratta di un’intervista molto interessante a Luc Audrain, che è responsabile della digitalizzazione presso il gruppo Hachette Livre, uno dei gruppi editoriali francesi di maggior peso.
Al di là delle molte informazioni tecniche interessanti date da Audrain (sul formato, la compatibilità con gli e-reader presenti sul mercato, i DRM, i flussi di lavoro) è l’ultima parte dell’intervista che ci ha favorevolmente colpito. Qui, infatti, Luc Audrain afferma di aver iniziato la migrazione verso il formato ePub3 nel 2015 «come mezzo per promuovere i nostri prodotti digitali come i migliori disponibili sul mercato». Audrain sottolinea, inoltre, «il miglioramento della qualità grafica e tipografica, il cambiamento senza alcun costo e l’aumento del mercato potenziale, che include ora anche le persone non vendenti e ipovedenti. Categorie che soffrono di carestia del libro e sono ansiose di essere incluse nel range dei consumatori».
Ed è assolutamente vero, come afferma Audrain, che, con i miglioramenti della qualità tipografica che l’uso del CSS3 ha permesso per il formato ePub3, molte delle debolezze nella resa grafica imputate agli ebook non esistono più. Di conseguenza, le possibilità di rendere “bello” il libro digitale sono ormai a portata di mano, basta sapere come utilizzare correttamente tutte le potenzialità dello standard. E davvero gli ebook progettati in ePub3 (come i nostri) rappresentano i migliori prodotti digitali disponibili sul mercato. Di questo, noi di LibrinAria, andiamo giustamente orgogliosi!