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Rapporto sullo stato dell’editoria: leggiamo assieme i dati AIE 2016

Il mercato del libro in Italia Fonte ufficio studi AIE 2016

A fine anno 2016 è uscita, a cura dell’ufficio studi dell’AIE – Associazione Italiana Editori – una sintesi del rapporto sullo stato dell’editoria in Italia, che fotografa ciò che è successo nel 2015 e nei primi sei mesi del 2016. Fortunatamente, dice lo studio, il mercato del libro italiano torna a crescere dopo quattro anni di crisi. Il settore, quindi, si sta faticosamente lasciando alle spalle un lungo periodo di flessione.  Periodo coinciso con la crisi economica iniziata nel 2008 e da cui l’economia mondiale sta ancora faticosamente uscendo. Il trend del mercato editoriale è oggi definitivamente positivo, come confermano tanto il 2015, quanto il primo semestre del 2016.

L’andamento del mercato dell’editoria in Italia, dal 2012 al  2016, è fotografato in uno studio sintetico a cura dell’Ufficio studi AIE

Mercato del libro cartaceo a confronto con il mercato digitale e-book

Quello che a noi ha maggiormente interessato, dello studio e delle sintesi grafiche allegate, è stata soprattutto l’evoluzione del mercato digitale e su questo vorremmo focalizzare l’attenzione, rimandandovi per gli altri dati all’intero rapporto, scaricabile in pdf dal sito dell’Associazione Italiana Editori. Cosa dice quindi il rapporto AIE sull’editoria digitale?

Dice che ai 65mila nuovi titoli su carta del 2015 (forse troppi per un mercato italiano in cui si legge troppo poco?) si aggiungono 63mila ebook: aumentano quindi le tirature anche “digitali”. 

Inoltre, il lettore oggi ha a disposizione più titoli (di piccoli come di grandi editori), più catalogo, prezzi e formati diversi tra cui scegliere anche per i libri digitali, ancora più in crescita di quelli cartacei con 227mila titoli commercialmente vivi e quindi normalmente reperibili sul mercato (+43,4% sul 2014).

Ci dice che cresce nel 2015 la produzione di titoli ebook, con un +21% (si passa dai 51.692 titoli del 2014 ai 62.544 del 2015). Il mercato ebook copre a fine 2015 una quota del 4,2% dei canali di vendita e raggiunge quota 51milioni di euro di fatturato (+25,9% sul 2013). Di questi ebook, per quanto riguarda la narrativa, bisogna ricordare che solo il 18,3% è in formato accessibile per i non vedenti.

Sul fronte dei prezzi degli ebook, si assiste a un riassestamento, con un calo del prezzo di copertina (- 1,6%). Segno che si sta lavorando attraverso la leva del prezzo per creare un mercato per gli ebook moderno ed efficiente.

I lettori di ebook sono nel 2015 circa 5milioni e rappresentano l’8,2% dei lettori di libri. Il numero assoluto di lettori di ebook sembrerebbe dunque in calo, però il dato si può leggere anche in maniera leggermente diversa. Si può dire (e qui citiamo letteralmente lo studio AIE) «che chi legge ha imparato in questi anni – anche per la crescita dell’offerta di titoli e un più sapiente uso degli strumenti di marketing digitale da parte delle aziende – a costruire un suo personalissimo mix di formati. Se il 61% degli italiani dichiara di leggere solo libri di carta e un 2% solo ebook, in mezzo troviamo un 37% di persone che si riserva (e vuole)» – giustamente a nostro avviso! – «avere la possibilità di scegliere come comprare (in libreria o in mobilità) e su quale formato leggere (carta o schermo)».

Da ultimo, il rapporto AIE si concentrava sui dati dei primi sei mesi dell’anno 2016 appena concluso, con i titoli in formato ebook ancora in crescita rispetto ai numeri del 2015. «Erano 26.908 nel primo semestre del 2015, sono 41.538 quest’anno (+54,4%). Un valore che è superiore (ed è la prima volta) al numero di libri cartacei e spiegabile in due modi: il fenomeno del self publishing digitale (si ricorda che i primi tre produttori di ebook nel 2015 non erano case editrici tradizionali e sviluppavano da sole nel corso dell’anno 21.902 titoli, cioè il 35% della produzione); il fatto che le case editrici stanno iniziando a lavorare sul recupero del catalogo».

Di queste due ultime considerazioni, fatte dall’ufficio studi AIE, una è totalmente positiva. Infatti il recupero del catalogo attraverso la digitalizzazione dei titoli porterà finalmente al ritorno sul mercato dei troppi libri prematuramente scomparsi dagli scaffali e al momento introvabili. La seconda invece rappresenta luci e ombre. Se il mercato del self publishing da una parte rappresenta la prova della validità del formato in termini di economicità e velocità e facilità di distribuzione – due caratteristiche che noi amiamo da sempre – riempie anche il mercato di una massa di libri di scarsa qualità, non solo letteraria, ma anche – e questa è la cosa che ci tocca di più – dal punto di vista della qualità tecnica del prodotto.